Perché è importante il gruppo (prima parte)

Noi umani, nel corso della vita,  facciamo incessanti e crescenti esperienze di inserimento in gruppi di tanti tipi. Alla nascita entriamo  nel gruppo primario e fondamentale che è la nostra famiglia. Crescendo entriamo nelgruppo di bambini del nido e della materna, che rappresentano il primo grande momento di socializzazione fuori dalle mura domestiche.

Poi entriamo nel gruppo classe a scuola, e semmai in quello  sportivo. Con l’adolescenza ci tuffiamo nelle compagnie di amici, poi ci sono i rapporti di gruppo nel mondo del lavoro, e per molti si apre la possibilità di formare una propria famiglia: il gruppo più intimo e coinvolgente. Per i più insaziabili non ci sono limiti. E per questi si aprono scenari  nei quali vivere le dinamiche dei gruppi associativi, dei gruppi di impegno sociale e politico. Possiamo dire con sicurezza che per tutta la vita noi umani passiamo, entriamo, e usciamo da gruppi, ciascuno dei quali è popolato di nostri simili.

La dimensione sociale rappresenta uno dei punti di forza della  specie umana. Abbiamo conquistato tutti gli ambienti naturali, spesso facendo anche molti danni, principalmente attraverso la forza del gruppo.

Possiamo quindi affermare che l’uomo è un animale estremamente  sociale e, in quanto tale, è portato ad interagire con i suoi simili, cooperare, confrontarsi e decidere in gruppo.

Un gruppo è rappresentato da un insieme di persone che può partire da un minimo di due fino a numeri decisamente più grandi, a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere.  Sì, perché la complessità del gruppo, che porta anche diversità e rischio di conflitti, permette  di raggiungere obiettivi sempre più grandi. La socialità quindi ha come rovescio della medaglia, le incomprensioni, il conflitto, gli scontri, le guerre, e nei casi estremi tutto ciò che di atroce, purtroppo, sappiamo fare.

(fine prima parte, prosegui con la seconda parte)

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